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Da un lato al bene, ovvero a ciò che ci compie, non possiamo non tendere sempre, dall'altro il bene stesso esercita un'attrazione e una pretesa sulla nostra vita. Ecco perché, nella prospettiva di Tommaso d'Aquino, non c'è opposizione fra finalismo e normatività, e la domanda fondamentale della sua etica si può formulare così: quale bene è degno del nostro amore? Il volume, esito di un lungo lavoro di ricerca, espone in modo chiaro e sintetico il contenuto di testi estremamente ampi e articolati, e sconosciuti ai più. Esso mostra come il fondamentale presupposto antropologico dell'etica di Tommaso sia la stretta unità e sinergia, pur nella distinzione dei piani, di psiche e corporeità, razionalità speculativa e pratica, ragione e passioni, ragione e volontà, ragioni e motivazioni, materia e fine dell'azione, moralità e felicità, norma e virtù. Di qui il suo interesse in un'epoca in cui da molte parti si sente l'urgenza di superare nette divaricazioni, recuperando una concezione più unitaria dell'uomo e del suo agire.